Sagra della Polenta
Tra le festa di
rilevante importanza troviamo sicuramente quella del santo patrono di Sambuci, S.
Celso, (le reliquie del santo sono conservate nella chiesa di S. Pietro che
si trova nella parte alta del paese, appena sotto il castello), tale ricorrenza viene festeggiata facendola coincidere con la sagra
della polenta che ormai da sempre richiama persone da tutte le parti del
Lazio. La polenta, che tutti credo conoscano,
era il piatto che costituiva la dieta principale degli abitanti
del paese, semplice e veloce da preparare non richiedeva
particolari ingredienti (farina di granturco e solo raramente
guarnita con sugo di carne o verdure) che certamente non erano
abbondanti né facilmente reperibili in tempi passati, la sua
massima economicità e la sua
capacità di dare alle persone un immediato senso di sazietà, la
rendeva il piatto della povera gente per eccellenza. Lo sviluppo
dell'economia, il graduale abbandono dei campi e il miglioramento delle
condizioni economiche ha cambiato certamente le cose, la polenta da piatto
principale è divenuta lentamente una pietanza di secondo piano fino quasi a
scomparire dalle nostre tavole, proprio questa scomparsa ha reso la polenta
ricercatissima e amata dalle persone che tutti gli anni nell'ultima domenica
di ottobre affollano il paese di Sambuci per assaporare quella pietanza che
un tempo la faceva da padrone sulle tavole dei Sambuciani.
Chiesa di
S.Pietro E’ la chiesa parrocchiale; fu fondata dai
benedettini. In un remoto passato era dedicata a S.Silvestro.
La facciata secentesca presenta lo stemma degli Astalli, ha
un’unica navata ed un'abside rettangolare decorata a finti
cassettoni e voltata a botte. Anche in questa chiesa come
nelle altre compaiono i finti marmi. Reliquie di S.Celso,
patrono di Sambuci, sono conservate sotto l’altare maggiore
degli anni Sessanta che appare sormontato da una grande pala
in cui è raffigurato il Salvatore in atto di dare le chiavi a
S.Pietro. Bello l’organo secentesco collocato sulla
parete d’ingresso. Da notare la scena della “Gloria di
S.Pietro Apostolo” con le allegorie delle quattro Virtù
situata nella zona centrale del soffitto. Una
finestra, ubicata sul lato sinistro dell’altare
maggiore, permetteva ai nobili castellani, stando nel
castello, di assistere alle funzioni religiose.
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